C’era una vecchia canzone di Lorenzo che diceva io non lo so chi c’ha ragione e chi no.
Chi sono i buoni e chi i cattivi. E chi lo sa. E chi se ne fotte in realtà. Meglio lasciarsi cullare dalla folla. Mimetizzarsi. Disconnettersi momentaneamente. Sarà più facile non pensare a quanto tutto quello che ti ha preceduto di buono se ne stia andando a puttane per tutto quello che di malato covava sotto la superficie delle cose e neanche troppo sotto. In realtà. Non pensare che tutti i sogni che hai fatto per fuggire sempre più lontano di dov’eri, erano solo sogni. Perché questo è un brutto mondo più brutto di quello che avresti potuto temere nel tuo angolo buio. Ché almeno lì avevi i tuoi incubi a consolarti. Sapevi gestirli. Li chiamavi quasi per nome. Potevi abbracciarli più forte quando erano l’unica certezza che avevi. Questo mondo qui invece non ha certezze, non ha angoli bui in cui rincantucciarsi. Non ha incubi con cui sentirsi al sicuro. Partorisce ogni giorno un incubo nuovo e non hai il tempo di affezionarti a quello vecchio. È un cazzo di mondo di plastica in cui anche gli incubi sono usa e getta.
devitalizzata
on air: Sparta – Sans Cosm
Nota: l’autrice si scusa con i lettori per la serietà di tale articolo e promette un ritorno all’idiozia domani. Grazie per la cortese attenzione. 😀
AUGH.
😐 Augh grande capo?!
Beh Dev, ogni tanto bisogna avere un minimo di serietà. I totali deficienti non sono capaci di fare umorismo. La capacità di far ridere le persone deriva dalla capacità di farle pensare.
Ola
🙂 grazie!