Friday is that moment between “This week was soooooo lazy” and the mad look that you have when you think about weekend and two free days to do milllllllllions of things. (and you will not do it anyway)
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Whale vocalization is probably the most complex in the animal kingdom.
Rosa La Barbera – che se adesso ce l’avessi davanti la sbaciucchierei tutta – mi ha fatto questa splendida illustrazione per regalo qui potete vedere solo il dettaglio andate da lei per vederla per intero e vedere anche la versione a matita.
Io adoro Amélie e Rosa mi conosce bene :* è solo MIA MUAHUAHAUHAUAH! 😀
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Già lo scorso anno vi avevo parlato del progetto di autoproduzione della Effimera Comics in occasione dell’uscita dei numeri 1 di O.Z. (questa la pagina Facebook) e MyZoo. Quest’anno a Lucca Comics Paolo Massagli ed Elena Vasta hanno presentato i numeri 2. Sempre autoprodotti, sempre splendidamente disegnati e scritti, sempre assolutamente da acquistare e da leggere e rileggere ché c’è solo da imparare da fumettisti come loro.
Normalmente su questo blog non faccio pubblicità l’ho fatto solo in determinate occasioni e SEMPRE e SOLO perché credevo nei progetti.
Nel proliferare di recensioni post Lucca Comics – correggetemi se sbaglio – non mi pare si sia parlato da nessuna parte di questi due nuovi volumi di Paolo ed Elena. Onestamente il fatto che a fumettolandia si continuino ad ignorare il loro lavori mi lascia un po’ così. Nonostante poi tempo fa ci sia stata una segnalazione anche da parte di Recchioni. Voglio spiegarmi meglio e lo faccio davvero seguendo quello che mi passa per la testa, quindi insomma assecondatemi. L’Italia si sa è un paesetto in cui le cose si fanno alla cazzo di cane (*cit.), dove la maggior parte di quelli che hanno talento per poter fare il proprio lavoro lo fanno stringendo i denti e sopportando. Sopportano il fatto che gente meno talentuosa vada avanti, che il pubblico segua la corrente senza – a volte – il minimo senso critico, che per determinati lavori stranamente i soldi siano sempre pochi eh ma dai però ti faccio pubblicità.
Vi assicuro che continuare a produrre in queste condizioni (vi parlo per la mia personale esperienza professionale e non rispetto a questo blog) è non solo snervante e per certi aspetti controproducente ma anche lacerante. Forse quest’ultimo aggettivo vi suonerà un po’ forte e normalmente lo associate ad altro ma vi assicuro che la passione per quello che fai non è diversa dalle altre forme di amore e come tale va assecondata e condivisa perché se non lo fai ti spegni poco alla volta. Allo stesso modo di una delusione amorosa, quando la tua passione viene maltrattata, sottovalutata, ignorata, o – peggio ancora – svenduta, la sensazione che provi è quella della lacerazione, di pezzi di te che scompaiono.
Quello che voglio dire con tutto questo è che chi riesce a portare avanti i propri progetti come fanno Paolo ed Elena nonostante tutto, nonostante il loro talento non sia valutato adeguatamente, è da ammirare, da sostenere e da prendere come punto di riferimento perché magari col tempo le cose cambiano e i sistemi possono essere sovvertiti.
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